Uil Pensionati Piemonte scende in piazza contro il precariato e si unisce allo slogan: “Diamo voce ai lavoratori fantasma” della campagna nazionale promossa dalla Uil per denunciare il dilagare della precarietà e delle forme di lavoro atipico in Italia. La mobilitazione ha fatto tappa ieri e oggi a Torino, in piazza Castello, dove la Uil Piemonte ha acceso i riflettori su una situazione allarmante: un piemontese su quattro ha un contratto precario e otto nuove assunzioni su dieci sono a termine. Secondo i dati diffusi dal sindacato, il 25 per cento degli occupati piemontesi ha un contratto atipico – a termine e/o part time – e oltre l’11 per cento ha un contratto a tempo determinato da più di cinque anni. Solo il 23,1 per cento delle assunzioni registrate nel 2023 è stato a tempo indeterminato, apprendistato incluso, mentre più di due terzi dei contratti precari non superano i sei mesi. Preoccupa anche il part time involontario, che riguarda il 15,6 per cento delle donne contro il 5,1 per cento degli uomini.

“Vogliamo dimostrare il nostro sostegno a tutti quei lavoratori precari che non riusciranno a ottenere una pensione, una tutela imprescindibile della terza età” sottolinea il segretario UilP Peimonte Lorenzo Cestari. “La condizione di mancanza di diritti colpisce soprattutto i giovani che in assenza di un contratto stabile rinunciano a progettare il futuro e spesso scelgono di lasciare l’Italia” dichiara il segretario generale della Uil Piemonte Gianni Cortese.

Il segretario ha inoltre sottolineato il legame tra precarietà e sicurezza sul lavoro: “Tre infortuni su quattro coinvolgono lavoratori con contratti deboli. Nei primi quattro mesi del 2025 in Piemonte si sono registrati 26 infortuni mortali, contro i 19 dello stesso periodo del 2024. A Torino i decessi sul lavoro sono raddoppiati: da otto a sedici”. Tra le richieste della Uil: limitare il lavoro precario a situazioni eccezionali, rinnovare i contratti collettivi scaduti, contrastare il lavoro sommerso e riformare il sistema degli appalti per garantire diritti e tutele a tutti i lavoratori.


